Nascita sportiva di un eroe della vela, vittoria nella Transat inglese del 1964 di Eric Tabarly

Il 19 giugno 1964, un giovane ufficiale di marina, Eric Tabarly, ancora sconosciuto al grande pubblico, vinse la seconda edizione della Transat inglese a una mano e divenne un eroe nazionale

Una gara decisiva che lancerà la modalità Tabarly

Quando Eric Tabarly arriva a Newport dopo 27 giorni, 3 ore e 56 minuti e si piazza al primo posto sul podio, nessuno se lo aspetta. Partito da Plymouth in Inghilterra, non aveva idea di dove si trovava quando è arrivato sulla costa americana. Era solo a poche decine di miglia dal traguardo che un marinaio della nave faro gli urlò contro" Tu sei il primo!".

Con una scarsa copertura mediatica rispetto ad oggi, la Transat inglese da sola farà di Tabarly un eroe moderno. E' molto più avanti degli altri 14 concorrenti, tra cui il favorito inglese Francis Chichester, vincitore della prima edizione, svoltasi quattro anni prima.

Tabarly e la sua vittoria sono stati poi trasmessi sulle prime pagine dei giornali francesi, ma anche alla radio e alla televisione nazionale. Il generale de Gaulle lo ha nominato Cavaliere della Legione d'Onore al traguardo. Qualche mese dopo, ha ricevuto le congratulazioni del Capo dello Stato in persona al Salone Nautico di Parigi. Tutta la nazione si appassionò allora a questo giovane skipper, pieno di modestia.

Il "saggio dei mari" è diventato un riferimento nel mondo della vela

Eric Tabarly è militare nell'aviazione navale per potersi permettere la ristrutturazione della sua barca del cuore, la Pen Duick. Nel tempo libero, regata con marinai inglesi e alcuni precursori francesi sulla Manica. In Francia le regate oceaniche non sono ancora molto diffuse, ma il giovane velista è convinto di poter conquistare gli anglosassoni.

Per farlo, ha persino progettato una barca all'avanguardia: la Pen Duick II. Il suo scafo in compensato e poliestere lo rende due volte più leggero delle barche dei concorrenti con scafo in legno che sono convinti di dover navigare pesante. Gilles Costantini ha spiegato a Parigi Match "Oggi si riconosce che una barca leggera offre meno inerzia all'impatto, si alza meglio con il vento e il mare, e 'stanca' meno di una barca pesante".

Fin dall'inizio della Transat, durante il colpo di cannone che annuncia la vittoria, Eric Tabarly ha lanciato il suo SPI di 82 m2 non appena sono passati i primi cavi e ha lasciato gli spettatori senza parole. Tuttavia, questa prima gara in solitaria doveva essere una prova, perché a metà del percorso il suo pilota automatico si è rotto.

Tuttavia, è riuscito a superare i suoi limiti e ha vinto la sua prima gara a modo suo. È poi diventato un punto di riferimento nel mondo della vela e ha formato molti velisti che da allora hanno lasciato il segno nelle regate oceaniche: Olivier de Kersauson, Michel Desjoyeaux, Titouan Lamazou e Philippe Poupon.

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